surprise, bro!, grace/daniel

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taerveuni

Posted on 26/11/2012, 16:47

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Ero atterrata a Los Angeles da qualche ora ed adesso mi trovavo in un taxi, diretta all'appartamento di mio fratello Daniel. Avevo intenzione di fargli una bella sorpresina, presentandomi lì senza alcun preavviso. Arrivata davanti casa, il taxista mi aiutò con i bagagli e lo pagai. Ormai davanti la porta d'ingresso, suonai il campanello, mettendo una mano nello spioncino, in modo che non potesse vedermi prima di aprire la porta.
dressed like this

ivashkôv

Posted on 26/11/2012, 16:53

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io? mattiniero? mai stato. sarebbe potuta scoppiare la terza guerra mondiale che io mi sarei semplicemente messo un cuscino sopra la testa continuando a dormire, perciò erano sì le 10 di mattina, ma io ancora dormivo beatamente. non appena sentii suonare il campanello, quindi, il primo istinto fu di urlare un vaffanculo, ma poi ci ripensai: poteva essere megan fox. nei miei sogni... mi alzai svogliatamente ed andai ad aprire rigorosamente con solo i boxer, passandomi una mano sulla fronte per svegliarmi...non appena vidi però la persona alla porta mi sentii come se avessi preso 50 tazze di caffè. g-grace? che razza di incubo era questo?

taerveuni

Posted on 26/11/2012, 17:01

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Non appena Daniel aprì la porta, lo squadrai dalla testa ai piedi. Era in boxer, tipico. Roteai gli occhi e quando pronunciò il mio nome, sorrisi esageratamente. Sorpresa! Non sei contento di vedermi? Mi finsi entusiasta, semplicemente per fargli dispetto. Oh, non immaginava neanche cos'avevo in serbo per lui. Lo spostai dall'uscio della porta, entrando in casa. Prendi tu i miei bagagli? Grazie! Mi guardai intorno. Aveva proprio un bell'appartamento. Che caldo qui dentro! E certo, per com'ero vestita. Tolsi il cappellino ed il giubotto. Molto meglio!

ivashkôv

Posted on 26/11/2012, 17:06

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che minchia ci faceva mia sorella a casa mia? nono, oddio, tagliatemi la testa se è necessario! in men che non si dica mi ritrovai come un perfetto idiota davanti alla porta bloccata dalla roba di grace, paragonabile ad un centro commerciale. grace... dissi con un filo di voce. grace, che cosa ci fai qui? ...non poteva essere. non poteva assolutamente essere quello che mi stavo immaginando. guardai fuori dalla porta la piscina...magari se mi fossi buttato là dentro sarebbe finito tutto. sei il fantasma del mio passato? chiesi seguendola mentre si toglieva le cose. sei il fantasma del mio passato. non dovresti venire la sera?

taerveuni

Posted on 26/11/2012, 17:11

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Guardai Daniel che, ovviamente, non aveva preso i miei bagagli. Sospirai, rassegnata. Poveretto era talmente pallido... forse aveva capito il motivo per cui ero qui. Soffocai una risata. Feci per rispondere, ma lui mi precedette, insinuando che fossi il fantasma del suo passato. Poveretto, era già andato di testa. Cosa...? Feci, con espressione confusa. Mannò, fratellone! Sono qui per vivere insieme a te! Non sei contento? Esultai, cercando di trattenere le risate in tutti i modi.

ivashkôv

Posted on 26/11/2012, 17:18

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doveva essere uno scherzo, per forza. mia sorella non poteva essere qui, non nella casa per cui avevo faticato tanto. insomma, mio padre voleva prendermi un misero appartamentino, ma io avevo bisogno dei miei spazi, ed ora il male se li stava prendendo con la forza, usando la sua arma peggiore: valigie pieni di vestiti. "mannò, fratellone! sono qui per vivere insieme a te! non sei contento?" feci finta di scoppiare a ridere, piegandomi pure in due per fare più scena. è una candid camera! esclamai ad un certo punto, guardandomi attorno per cercare le telecamere. pft, venite fuori... sono nelle valigie, non è vero? come impazzito aprii tutte le valigie, senza però trovare nulla. gracey...dove sono le telecamere? perchè non ci sono telecamere? il tono più o meno era quello di un pazzo disperato.

taerveuni

Posted on 26/11/2012, 17:25

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Non ce la facevo più. Vedere mio fratello in quelle condizioni era davvero esilarante. Scoppiai a ridere quando parlò della candid camera. "pft, venite fuori... sono nelle valigie, non è vero?" Poveretto, era proprio impazzito. Mi aprì persino le valigie, che erano ancora davanti la porta. Speravo solo che non passasse nessuno di lì in quel momento, perchè c'era tutta la mia biancheria in bella vista. Mi avvicinai a Daniel, mettendogli una mano sulla spalla, con fare rassicurante. Suvvia, Daniel, calmati e chiudi quella valigia. Non riuscivo a trattenere, comunque, quel sorriso divertito sul volto. Lo dico per il tuo bene: fatti vedere da uno bravo. Annuii, cercando di sembrare seria, con scarsi risultati.

ivashkôv

Posted on 26/11/2012, 17:31

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cos'avevo fatto di male nella vita?... okay, molte cose, ma non così tante, o almeno non così gravi da farmi questo. mi girai di nuovo verso grace, guardandola un po' spaesato. t-tu... tu non puoi stare qui! dissi, puntandole il dito contro non vai ancora a scuola tipo? insomma, l'avevo sentita ieri via messaggi ed era ancora alla castelcross, quindi...perchè?

taerveuni

Posted on 26/11/2012, 17:37

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Mi faceva un po' pena. Si, insomma, era venuto qui per stare lontano dalla famiglia, aveva un appartamento tutto suo per poter organizzare feste e, probabilmente portarci ragazze, ed ora il mio arrivo gli stava rovinando i piani. A dir la verità, inizialmente avevo pensato di prendermi un appartamento tutto mio, ma papà aveva tanto insistito... Scoppiai a ridere quando mi puntò il dito contro ed ascoltai ciò che mi disse. Verrò qui per frequentare il college, genio. Ovviamente il "genio" era puramente ironico.

ivashkôv

Posted on 26/11/2012, 18:26

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lei. college. qui. a casa mia. cioè, non a casa mia il college, ma... vabbè, avete capito. mi sarebbe venuto un infarto da un momento all'altro, me lo sentivo. ed hai intenzione di vivere qui... indicai la casa, non molto convinto. con me... a quel punto indicai me. mi avrebbe rovinato l'esistenza, poco ma sicuro... insomma, la presenza di grace escludeva quella di altre persone, mettiamola così. cosa ti ho fatto di male?

taerveuni

Posted on 26/11/2012, 19:08

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Quanto mi sarei divertita a fargli saltare i nervi. Era sempre stato il mio passatempo preferito, e viceversa il suo era quello di far saltare i nervi a me. Ma in fondo ci volevamo bene ed anche lui lo sapeva. Annuii alle sue affermazioni ed alla sua domanda feci spallucce. Niente, fratello, ma vedi... mi avvicinai a lui, mettendogli di nuovo una mano sulla spalla. ...siamo una famiglia e dobbiamo condividere ciò che è nostro tra di noi. Sembravo quasi seria. Mi tolsi anche la sciarpa, guardandomi ancora intorno, poi tornai su Daniel. E quindi, a proposito di condivisione, credo sia il momento di condividere con me qualche tuo amico carino... Mi avrebbe picchiata.

Edited by powêrless - 26/11/2012, 20:47

ivashkôv

Posted on 26/11/2012, 20:48

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sì, certo, questa si era bevuta il cervello. ero l'unico figlio uscito bene in quella famiglia, ormai me ne sarei dovuto fare una ragione... tra l'altro, la porta era ancora aperta, le valigie di grace erano quasi tutte aperte e io ero in boxer... una cosa a dir poco favolosa. comunque fu quando parlò di condividere i miei amici che risi di gusto. certo. tu potrai uscire con i ragazzi quando io sarò morto. sì, ero peggio di un padre. e l'unica cosa che condividerò con te sarà un po' di buonsenso. bene, daniel, fai il saggio, così si fa.

taerveuni

Posted on 26/11/2012, 20:54

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Mi piaceva quando Daniel faceva il geloso con me. Era un modo per farmi capire che tenesse a me. Ridacchiai, comunque, alla sua frase. se lo dici tu... devo provvedere allora Scherzai, divertita. Ascoltai quell'ultima affermazione, fingendomi seria. Annuii, facendogli credere che avevo capito. Comunque, Danny-Panny, sorridi un po'. Guarda che non fa male, eh! Gli sorrisi. E vestiti. Lo indicai, visto che era ancora in boxer. Ed aiutami con le valigie. Lo avrei torturato, già.

ivashkôv

Posted on 27/11/2012, 17:02

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annuii per assecondarla e portai le sue valigie dentro, in modo da poter chiudere finalmente la porta. certo. tra parentesi, non ti presenterei neanche le mie amiche, figuriamoci i miei amici... dissi tra me e me, roteando gli occhi al cielo. tenevo a mia sorella, probabilmente era la persona più importante della mia vita, e il saperla con un ragazzo... no, no. lei si sarebbe dovuta far suora, fine. le valigie te le prendi da sola... se vuoi posso chiamarti un taxi però. questa volta feci un sorriso del tutto ironico. e se proprio devi restare qui il sabato sera non ti voglio fra i piedi. ripensai alla frase... no, no. e se le fosse successo qualcosa? se l'avessero violentata? scossi il capo. no, fai una cosa... iscriviti in un gruppo della chiesa che ti tenga occupata tutte le sere, okay?

taerveuni

Posted on 27/11/2012, 17:11

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Osservai mio fratello mentre portava le mie valigie dentro casa, incrociando le braccia. Alla sua frase alzai un sopracciglio. Come se avessi la minima intenzione di incontrare le sue amiche... "le valigie te le prendi da sola... se vuoi posso chiamarti un taxi però." Feci un finto sorrisetto alla sua ironia. Simpatico come al solito, vedo. Si, ero ironica anche io. Alla frase del sabato sera lo guardai inizialmente schifata, intuendo cos'avesse intensione di fare. Stavo per dire qualcosa, ma lui mi precedette, parlandomi di un gruppo della chiesa. Faceva sul serio...? Wow, Danny, mi hai letto proprio nel pensiero. Non capisco proprio come tu ci riesca. Usai, nuovamente, l'ironia.

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